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La perdita delle tre verginità - sesso orale

La perdita delle tre verginità - sesso orale

Quanto era accaduto con la zia nel mio letto non aveva che dimostrato la mia apertura alla sessualità saffica. In cuor mio non mi sentivo lesbica o, quanto meno, non totalmente lesbica. Avevo spesso sogni bagnati in cui mi sentivo sormontata da una figura che, sebbene vaga e indistinta nei tratti distintivi, era indubbiamente maschile. Nei miei sogni, spesso incubi, quella figura maschile mi sormontava dominando la mia irrequietezza e mi penetrava il ventre con un cazzo enorme. Solitamente venivo nell'istante in cui quel cazzo enorme mi dilaniava le carni penetrandomi affondo.
Tuttavia, la zia, infinitamente più saggia e maliziosa di me, aveva intuito la mia spiccata propensione al sesso. Aveva notato le grandi chiazze di bagnato nelle mie lenzuola, aveva forse percepito che ogni volta che ci abbracciavamo mi eccitavo. Forse i miei feromoni si sprigionavano nell'aria quando mi abbracciava e sentivo i suoi seni premere contro i miei.
Ella aveva capito molto prima che lo capissi io che avevo una latente attrazione verso le femmine che aspettava solo di liberarsi. In seguito, mi spiegò che tutto le era divenuto chiaro dopo avermi intravista baciarmi con una compagna di scuola quando, nella penombra della mia cameretta, con la scusa di fare pratica per baciare meglio i ragazzi ci siamo avvinghiate e accarezzate e, appunto, baciate.
Quindi, la zia non aveva fatto altro che dare la spintarella al proverbiale fiocco di neve che poi si trasforma in valanga. Ha aiutato la piccola Saffo che si nascondeva in me ad emergere e a manifestarsi. In tal modo mi aveva anche iniziata a quelle dolci e sensuali pratiche che mi hanno permesso di placare certe mie insofferenze date da quella frustrazione sessuale che in tempi meno recenti si sarebbe chiamata "isteria".
Mia zia non era di certo una messalina o una pervertita. Solo che anche lei come me amava di tanto in tanto trastullarsi con persone del suo stesso sesso. Mi aveva raccontato delle sue avventure sessuali iniziate con le compagne di scuole per poi giungere alle frequentazioni di quei locali dove si ritrovano le donne sole e desiderose di reciproca compagnia. Non ebbe mai relazioni stabili con uomini fino a quando conobbe mio padre a cui si legò per amore più che per passione. Ogni tanto gli concedeva di sfogarsi facendosi scopare da lui ma in cuor suo anelava sempre alle attenzioni e ai tempi amorosi che solo le donne sanno dare. Mi spiegò che una donna può essere la più tenera e dolce delle amanti e al contempo essere la più implacabile dominatrice. Una donna può lambirti dolcemente le carni con la sua lingua e un momento dopo fotterti senza pietà alcuna. A differenza di un uomo, l'erezione esce dall'equazione e due donne possono avere tutta la penetrazione che desiderano sia che si tratti di pochi minuti sia che si tratti di ore intere. Inoltre, utilizzando delle apposite imbragature, le donne posso scegliere quanto grosso dovrà essere il cazzo su cui immolare il proprio culo oltre che quanto lungo.
Io amai sin da subito quella donna che, nonostante fosse una sorella di mia madre, non percepivo come una zia vera e propria. Io la chiamavo per nome, tanto per cominciare, anche se qui la nomino sempre come zia. Era una donna molto giovane e sensuale; oserei dire estremamente sexy. Quindi non la percepivo come una figura materna ma, piuttosto, come una guida, un riferimento.
La zia mi aiutava toccandomi e io toccavo lei ogni volta che se ne palesava la possibilità. Mio padre era spesso via di casa per lavoro e quelli erano i momenti perfetti perché io e mia zia ci amassimo. Anzi, fu proprio lei che si prese le mie tre verginità e non posso che esserne felice perché in tal modo mi aprì, in senso letterale, alle migliori e più appaganti esperienze sessuali di cui una donna possa godere.
Per comodità ho deciso di suddividere il racconto che vi farò di queste mie esperienze in tre parti per non allungare troppo la narrazione. Inizierò qui a parlarvi di come perdetti la mia verginità orale ma, per il momento, solo con riferimento al sesso femminile.
Mi perdonino i lettori, ma prima di proseguire mi preme fare una breve premessa.
Quando io e la zia ci masturbammo insieme, per la prima volta sentii il distinto sentore della fica quando una femmina è eccitata sessualmente. Sembra una banalità, ma io fino a quel giorno non avevo idea di come odorasse una fica quando si faceva sesso.
Invece, con mia sorpresa, quello che sentii promanare dai nostri ventri eccitati era un aroma odoroso e intenso, a tratti muschiato e pungente, che non solo era gradevole ma, addirittura, provocava in me un'insana eccitazione e mi attirava come fosse una prelibata leccornia. Comprensibilmente, in quelle primissime volte che ebbi i miei primi orgasmi ero totalmente concentrata sulle sensazioni che le mani della zia mi procuravano e nei gesti che mi insegnava a compiere su di lei. ma poi, col tempo, cominciarono a sorgere in me desideri di maggiore intimità se così si può dire. Anche se non avevo ancora mai pensato al piacere che due donne potevano darsi con la bocca, in fondo sentivo quel desiderio ancora fosco ed indefinito che si materializzava rapidamente. All'inizio quel desiderio si era materializzato in me sotto forma di un ventre femminile che mi sovrastava il volto per poi premervi contro la vagina schiacciandolo con il suo peso sino a soffocarmi. In quel momento in cui sentivo i sensi offus**ti, nella mia mente sorgeva il ricordo di quell'intenso odore di sesso femminile e venivo così forte da farmela addosso.
Non passò molto tempo che io e la zia rimanemmo nuovamente sole.
Facemmo le nostre cose come sempre e, venuta la sera, ci coricammo insieme. Come al solito in quelle occasioni, prima di coricarci passammo molto tempo a dedicarci alla toilette lavandoci reciprocamente e in tal modo solleticando ancor di più la nostra smania di averci.
Nel letto fummo subito nude a baciarci la bocca e i seni. Lei mi chiedeva di stringere forte i suoi tra le mie mani, cosa che io facevo e che le procurava dei forti spasmi. Lei fece lo stesso facendomi scoprire il piacere violento che si percepisce nel sentirsi afferrare i seni con forza.
Le mani presto finirono nei reciproci sessi. Le dita vi entravano e uscivano scorrendo nelle carni palpitanti. Gli umori scorrevano abbondanti al punto che sentivo le gocce che promanavano dalle nostre fiche che scorrevano lungo sulla pelle e tra le cosce.
Ad un certo punto mi propone di stendersi supina e che io venissi sopra di lei in posizione capovolta. Voleva che le porgessi la fica, ne era estremamente affamata. Senza dire una parola l'assecondai. In men che non si dica fui sopra di lei con le gambe a cavalletto sopra il suo volto e i corpi avvinghiati in un abbraccio. La sua bocca fu subito contro la mia fica, la lingua si insinuò prepotente nelle mie pieghe facendomi cacciare un urlo di sorpresa per quell'intenso piacere improvviso e mai provato prima. Io non resistetti a lungo e cacciando un mugolio a****lesco e ventrale me ne venni spingendo forte la fica contro quella bocca famelica. Sentii che gli spasmi incontrollati mi fecero schizzare. Sentivo gli spruzzi fuoriuscirmi incontrollati dalla fica e guardai da sotto la pancia cosa avessi combinato. Vidi il viso di mia zia completamente fradicio dei miei umori e la bocca della donna che raccoglieva avidamente quello che poteva e rimaneva del mio nettare. Fu molto piacevolmente sorpresa del fatto che eiaculassi come solo poche femmine riescono e questa improvvisa novità le aveva provocato un intenso orgasmo.
Naturalmente quell'orgasmo, per quanto intenso, aveva tutt'altro che appagato la zia che riprese immediatamente a leccarmi la fica succhiandone rumorosamente ogni piega ed ogni anfratto. La sua lingua riprese ad affondarmi dentro al corpo cavernoso provocandomi gemiti e sospiri.
Mentre riprendeva a montarmi l'orgasmo incompiuto di prima, mi accasciai sul ventre della zia che teneva le cosce aperte al massimo. Sentii la sua peluria sulla mia guancia quel penetrante odore di sesso che mi pervadeva le narici mi ridestò come sali per chi sviene. Mi sollevai e girai trovandomi quella fica a pochissimi centimetri dal viso. Promanava un forte odore di sesso e la vulva era aperta in modo osceno. Le labbra erano socchiuse e rivelavano ai miei occhi quella che sembrava una voragine nera e vuota, apparentemente senza fondo. "Serviti pure, bimba mia" mi sentii dire da mia zia con voce spezzata dall'imminente sopraggiungere di un nuovo orgasmo. Non potei fare a meno di raccogliere quell'invito e così realizzare quella fantasia che da tempo mi torturava l'anima. Esitai un momento perché spaventata da quell'azzardo. Mi chiedevo cosa avrei potuto fare se il sapore di quella fica non mi fosse piaciuto. Mi chiedevo se avesse il medesimo sapore della mia. Complice i colpi di lingua che, nel mentre, mia zia assestava al mio clitoride così duro da farmi male, fui pervasa da un'eccitazione incontenibile che cancellò ogni pensiero ed esitazione. Calai la testa quel poco che era separata da quella fica palpitante che accolsi nella mia bocca. Il suo sapore fu sulla mia lingua e mi piacque immensamente. Era dolce, dolce come il miele di castagno. Subito dopo il sapore, apprezzai quella carne morbida e calda che mi spinse a premere la bocca contro di essa come a nutrirmene. Succhiai e leccai ogni millimetro di quelle labbra grandi e piccole al centro delle quali mi attendeva la bocca della dea spalancata appositamente per me e per il mio piacere. Vi insinuai la lingua fin dove riuscii strappando piccoli urli di piace della zia che se ne venne insieme a me. L'orgasmo giunse per entrambe nello stesso istante tanto che ci stingemmo soffocandoci reciprocamente nelle nostre fiche. Me ne venni così forte che credetti di svenire. Mia zia non smetteva di nutrirsi dei miei umori e mi provocò un secondo orgasmo più tremendo del precedente e, ancora, le schizzai in volto più di prima.
Quando la tempesta si fu placata rimanemmo spente ed esauste l'una sopra l'altra senza riuscire a muoverci. Mi addormentai così con la testa sopra il ventre di mia zia e con la bocca sopra la sua fica inebriata da quel sapore e odore che promanava.
E fu così che persi la mia prima verginità.
Published by Devils_lawyer
5 months ago
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